lunedì 14 maggio 2012

Ti voglio bene...


La vita è un sassolino
che tengo in una mano
solo per ricordare
per non dimenticare.
Chi guarda nei miei occhi
ritroverà i tuoi occhi
siamo due gocce d'acqua
divise troppo in fretta,
non è mai stato giusto
perderti così presto
ma io ti sento
ti sento qua.
Ti sento la notte, mentre sto per dormire
e mi lavo la faccia come mi hai insegnato a fare,
e prendo le cose solo di testa mia
anche se cado continuo,
anche se manchi continuo.
Dai tuoi occhi ho imparato una cosa speciale
che ad esser se stessi non c'è niente di male
e ti porto nel cuore,
nella pelle e nel mondo,
anche se sono arrabbiato
perché mi hai abbandonato.
Ti voglio bene, ti voglio bene.
Si diventa grandi
senza sentirsi grandi,
bisogna andare avanti
anche se tu mi manchi.
Non preoccuparti troppo
lo sai che io resisto
perchè ti sento
ti sento qua.
Ti sento la notte, mentre sto per dormire
E mi lavo la faccia come mi hai insegnato a fare
e prendo le cose solo di testa mia
anche se cado continuo,
anche se manchi continuo.
Dai tuoi occhi ho imparato una cosa speciale
che ad esser se stessi non c'è niente di male
e ti porto nel cuore,
nella pelle e nel mondo
anche se sono arrabbiato
perché mi hai abbandonato
Ti voglio bene, ti voglio bene.

Un testo che fa emozionare leggendolo, una canzone che fa venire i brividi ascoltandola.
Ieri è stata la festa della mamma, come me in molti sono fortunati nel poter avere la propria mamma accanto ogni giorno, nel poterle chiedere consiglio ogni qual volta se ne senta il bisogno, nel trovare conforto in lei, ma anche solo nel poterla guardare, e nel sentirne la voce.
Molti però non hanno questa fortuna, e credo che in queste parole possano immedesimarsi, leggere in questo dolore il proprio.
La canzone è "Ti voglio bene" di Marco Carta una delle più belle (anche se per me lo sono tutte) presente nel suo ultimo cd "Necessità Lunatica"
Molto toccante è stato leggere alcune frasi dell'intervista che Marco ha rilasciato poco più di un mese fa a Vanity Fair:
Alla domanda del giornalista che gli chiede se si sente più uomo di quando ha partecipato per la prima volta ad Amici quattro anni fa Marco risponde:

 "Secondo le signore che mi incontrano al supermercato sì. 'Come ti sei fatto grande, Marcolino', mi dicono. io ancora fatico con l'autostima. 
Non mi sono mai piaciuto. Storcevo il naso a riascoltare la mia voce. Forse perché non ho mai avuto abbastanza tempo da dedicare a me stesso, sin da bambino.
Zia e nonni materni credevano stessi bene perché dopo la perdita di mamma mostravo meno sofferenza di mio fratello Federico, un anno più di me, che aveva preso a ribellarsi. Ero più tranquillo, ma non significava che non avessi dentro uno squarcio così. 
E' una condanna infinita.
Non c'è stato giorno in cui non ho alzato gli occhi al cielo e pensato 'Perché non ci sei?'. Sebbene non mi mancasse nulla oltre a lei. 
Per esempio, quando ballava in cucina, con il manico della scopa tra le mani, cantando Quanti anni hai".

E ancora alla domanda su come sia venuta a mancare risponde: 

"Tumore al collo dell'utero. I medici le dissero che le ovaie andavano tolte ma lei, testarda, 'No, guarirò da donna, ho due figli, non posso morire'. I raggi, la chemio, una speranza: la massa si era ridotta. Poi però è arrivata la 'metastasi aggressiva'. Fa male proprio come suona.
Le asportano tutto. E' maggio. Muore il mese dopo, a 28 anni. Vedevo come stava cambiando - era più magra, perdeva i capelli - ma non ho mai capito che stava per morire. Era già in coma. 
'Sta andando in paradiso, vuoi salutarla?', mi chiedono. Mi avvicino, le prendo la mano, il battito lento, la pelle di pietra: 'Mamma'. Qualcuno mi fa segno di tacere. E mi porta via".

Spero che nessuno di voi conosca queste sensazioni, e spero io stessa di non conoscerle mai.
Posso solo immaginare quello che si prova, e nonostante questo la canzone mi commuove ogni volta.
Ancora auguri a tutte le mamme, che sono un dono prezioso, ed è altrettanto prezioso averle accanto, e poter pronunciare ogni giorno le parole "Ciao mamma".







domenica 13 maggio 2012

Auguri Mamma

Per la mia dolce mamma.
Per tutto quello che fa per me, perché siamo, io e le mie sorelle, sempre nei suoi pensieri e si preoccupa fin troppo per noi.
Perché non ha mai messo se stessa al primo posto, e ci ha viziato, non di cose materiali, ma di attenzioni.
GRAZIE MAMMA!!
P.S: Sei la mamma più bellissimissima di tutto il mondo :P


mercoledì 9 maggio 2012

"MakeUp Now! Collection” Make up a misura d'uomo

Siamo abituati da un po' di tempo a vedere fiocchettare qua e là sul web scatoline graziose con all'interno prodotti di make up, io stessa ve ne ho parlato in diverse occasioni.
Questa volta immaginate, che la scatola non sia di cartone, ma di mattoni, cemento e intonaco, e che sia il vostro salotto! Gli elementi d'arredo allora non saranno più i noiosi divani e poltrone, e tavoli di legno a cui siamo abituati, ma prenderanno la forma dei cosmetici che noi tutte conosciamo.



Ed è così, che un rossetto diventa, come per magia, (come se fosse stato colpito dalla magica bacchetta della fatina del Make up) in uno sgabello da bar.

Una piccola palette di ombretti si trasforma in un tavolino da salotto, che all'occorrenza si apre per contenere riviste e oggetti da metter via.




Uno smalto rosso diventa una lampada led, e il mascara invece appendiabiti con portaombrelli.




Una cipria con soffice piumino rosa, si trasforma per noi una comoda e soffice poltroncina con schienale.




La collezione "MakeUp Now! Collection” originale e femminile è stata ideata dalla designer italiana Marita Francescon, ed esposta a Milano al Salone del Mobile edizione 2012 tenutosi lo scorso aprile.
Un arredo decisamente accattivante, caratterizzato da tinte vivaci e accese come il fucsia e il rosso a contrasto con i non-colori bianco e nero, accostamenti che ricordano il mondo della pop-art.
Questi cosmetici che si fanno oggetti d'arredo, e quindi oggetti di consumo che diventano come giganti sculture, mi ricordano appunto l'opera dell'artista svedese Claes Oldenburg, il quale prendeva come spunto della sua arte oggetti quotidiani, (cibi soprattutto) e ne faceva delle sculture gigantesche.
La sua azione però aveva un doppio senso, da un lato era critica nei confronti del consumismo della società americana contemporanea, dall'altro era volta a restituire dignità artistica all'oggetto d'uso quotidiano. Mi piacerebbe chiedere alla designer se questa collezione nasce per puro senso estetico o se anche per lei c'è dietro una qualche critica rivolta alla società.
In qualunque caso io trovo l'idea originale e divertente, magari arredarci l'intero salotto sarebbe eccessivo, ma averne un pezzo o due in casa come il tavolino/ombretto o l'appendiabiti/mascara sarebbe carino.
Voi quale pezzo vorreste in casa? Ammesso che ne vogliate qualcuno XD

Fonti : Marita Francescon

giovedì 3 maggio 2012

In gita

Che bel tempo che c'è qui da me da una settimana a questa parte. ^__^
Sembra essere arrivata l'estate, e infatti qui (io ho il mare vicino casa, a due passi come si suol dire) erano già tutti in spiaggia.
Un tempo davvero ottimo per questa settimana in cui abbiamo avuto il ponte, giorni liberi adatti per gite e scampagnate.
Fortunatamente il tempo si manterrà bello anche per il week end ♥
Il giorno del 25 aprile sono stata in gita in Calabria.
Abbiamo fatto una specie di mini-tour con varie tappe, ci siamo fermati a vedere Cosenza,(dove abbiamo trascorso maggior parte della giornata) Sibari (tutta la costa è da togliere il fiato! Spiaggia bianca e sterminata, mare cristallino) Trebisacce (breve sosta) e Roseto (lunga passeggiata lungo tutta la costa fino al castello).
A fine giornata ero esausta!
Vi posto alcune foto che ho scattato mentre ero lì.

Scorci di Cosenza 





I laghi di Sibari






Scorci di Roseto 





Questa ovviamente non l'ho scattata io XD

E voi, dove siete state/i in questi giorni?

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