venerdì 2 dicembre 2016

Gilmore Girls. A Year in the Life {WINTER}


Abbiamo atteso questo momento per anni, per lunghi dieci anni. (Ne abbiamo parlato anche qui)
Lo abbiamo sognato, ci abbiamo sperato, ci siamo illusi e delusi e poi quando ormai eravamo rassegnati e avevamo perso tutte le speranze arriva Netflix e il sogno si realizza.
Il sogno di vedere quella ottava stagione di "Una mamma per amica" che ci era stata negata, il sogno di conoscere la reale e degna conclusione per le nostre amiche Lorelai e Rory.
Vedere un eventuale matrimonio di Lorelai con Luke e magari un figlio *-*
Rory realizzarsi e scegliere finalmente l'uomo da avere al suo fianco... Jess ovviamente  #TeamJessForever
E farci le solite risate con i loro discorsi veloci, insensati e bellissimi.

Queste erano le nostre aspettative, ma ora veniamo alla realtà.
Premetto che io non ho Netflix quindi per vedere le puntate mi tocca aspettare il fine settimana, quanto vado dal mio ragazzo.
Per questo motivo, e per non chiedere troppo alla sua infinita pazienza XD ho deciso di vederle un po' per volta... una a settimana (resisterò?)
Sabato scorso ho dunque visto la prima puntata/stagione ambientata in inverno.


E da qui inizio con gli [SPOILER!!!], quindi se non volete averne fermatevi qui!
Io ad esempio, per evitarli, mi sto tenendo il più possibile alla larga da tutti i social.

Comincio col dire che l'inizio mi è piaciuto molto.
Ammetto che ascoltare le voci delle stagioni passate a schermo nero mi ha fatto un po' emozionare.
E anche il primo incontro, sotto il famoso gazebo, tra mamma e figlia è stato molto carino, perché sembrava davvero sentito. Come se fosse più l'incontro, dopo anni di distanza, tra Lauren Graham e Alexis Bledel che tra le ragazze Gilmore. Un saluto affettuoso tra due persone più che tra due personaggi.

Ho apprezzato anche che in una prima puntata abbiamo rivisto molti dei personaggi che hanno animato Stars Hollow negli anni, come Nanetto e la band di Lane al completo, anche se ho trovato forzate alcune di queste apparizioni.
L'impressione generale (un po' triste e deprimente a dire il vero) e che l'intera cittadina sia rimasta congelata nel tempo per otto anni.

Lorelai e Luke ad esempio, che si erano lasciati tempo addietro perché Lorelai era stanca di aspettare ancora per poter finalmente convolare a nozze, non si sono ancora sposati!!! 
Perché? Cosa stanno aspettando?
Pare inverosimile che a Lorelai, solo ora, balzi in mente l'idea di avere un figlio da lui! Ora che è biologicamente troppo tardi! Ma cosa hanno fatto in questi anni?
Davvero stavano aspettando noi che li osservavamo per dare una svolta alle loro vite?
Per non parlare poi di Lane e Zach, che nonostante siano passati anni e i gemelli siano diventati degli ometti, sembrano vivere ancora con Brian!

La vera svolta invece è stata una imposizione dovuta dalle circostanze.
Data la scomparsa di Edward Herrmann, anche il personaggio che interpretava, nonno Richard è venuto a mancare. 
E, l'occasione che avrebbe potuto essere un momento toccante, per ricordare il personaggio e l'uomo che gli ha prestato il volto, è invece degenerata in uno dei soliti e sciocchi exploit infantili e idioti "alla Lorelai".
Uno dei suoi monologhi in cui il personaggio mostra tutta l'immaturità e la stupidità per la quale ho sempre detto "è più matura la madre che la figlia".
Lorelai in generale come personaggio mi piace molto, ma spesso ha delle uscite così stupide e fuori luogo (e questo è uno dei casi) che me la fanno scadere un sacco.
Il suo continuo voler fare la vittima a tutti i costi, per i genitori che, a suo dire, non sarebbero perfetti a una certa anche BASTA! 
I cattivi genitori sono altri!

Ma la delusione più grossa è stata Rory!
Rory ma cosa mi combini?
Capisco che hanno voluto inserire il personaggio di Paul (si chiamava Paul giusto? XD) per dare vita ad un siparietto comico e strappare qualche risata, capisco la scelta di far sì che nessuno si ricordi di lui (la stessa Rory sua fidanzata da ben due anni), perché hanno voluto inscenare la stessa reazione che avrebbe avuto lo spettatore guardando l'ingresso di questo nuovo fidanzato "e mo' questo chi è???", estraneo a tutti i team e tifoserie varie.
Ma per quanto divertente e ironico il siparietto ha, di fatto, deturpato il personaggio di Rory, facendola diventare superficiale e leggera.
Una Rory che non presta attenzione al suo fidanzato, che si scorda di lui, che vuole lasciarlo ma addirittura se ne dimentica! È una Rory che io non riconosco!
Stesso discorso, anche se con un'accezione meno negativa, vale per Lorelai, Luke e nonna Emily da sempre attenti alla vita e alle scelte sentimentali della ragazza.

Per non parlare poi di quando fa il suo ingresso Logan >.<
L'odioso figlio di papà che già dal suo arrivo nelle scorse stagioni aveva, in un certo senso, rovinato Rory, torna e la rovina ulteriormente.
Rory, mi fa male ammetterlo, è diventata una sciocca, una che mentre è fidanzata si incontra con un altro per puro divertimento, senza sentimento e senza il minimo senso di colpa.
Una che giustifica i suoi comportamenti con frasi tipo "ciò che accade a Las Vegas resta a Las Vegas" #Schifo

Per il resto posso dire che in generale non ho, almeno per ora, avuto un'impressione positiva.
Forse le aspettative erano troppo alte, ma la prima puntata si è rivelata un po' deludente.

Anche i dialoghi mi sono parsi un po' forzati, meno spontanei e simpatici del solito.
Ho avuto come l'impressione che né gli interpreti, né gli sceneggiatori, fossero ancora capaci di rientrare in panni ormai troppo stretti. 

Infine, l'idea di sviluppare i quattro episodi in un anno suddiviso nelle quattro stagioni,  mi era, sulla carta, molto piaciuta, ma sulla realizzazione, per ora, ho dei dubbi...
Pensavo che una stagione coprisse un arco temporale di tre mesi e non solo di tre o quattro giorni. 
Mah! Staremo a vedere, per ora una stagione è passata, restano solo altre tre puntate e se continuano così ho seri dubbi che riusciranno ad accontentarci :/

Voi avete visto questa prima puntata? Cosa ne pensate?
Mi raccomando con i commenti, non voglio spoiler!!!

lunedì 7 novembre 2016

#DirittiAlCentro LA QUALITÀ DELLA CURA DÀ PIÙ TEMPO ALLA VITA.

L'altro giorno mi è stata recapitata a sorpresa una scatola misteriosa che aveva come mittente il movimento "Europa Donna Italia" che dal 1994, anno della sua nascita, rappresenta i diritti delle donne nella lotta contro il tumore al seno.


La scatola, come vedete dalla foto, oltre al documento illustrativo che spiega le finalità della campagna, contiene un rossetto. 
L'intento è quello di diffondere il messaggio, disegnando sulla propria mano il simbolo della campagna, scattare una foto e condividerla  sui propri social con gli hashtag  #DirittiAlCentro #PiùQualitàDiCura


L'obiettivo è quello di dare vita ad una campagna di informazione e formazione sul tumore al seno che vuole ribadire il diritto di tutte le donne italiane con tumore al seno ad affrontare la malattia nel migliore dei modi: diagnosi tempestiva, accesso ai migliori trattamenti, massima attenzione alla qualità di vita e alla programmazione del follow up condiviso con il medico. 
Tutte le donne devono essere consapevoli che “qualità di cura” può essere garantita solo in Centri di Senologia multidisciplinari (le cosiddette Breast Unit). 
Diritti al Centro vuole creare un vero e proprio movimento d’opinione, delle donne e per le donne, che supporti l’appello #dirittialcentro #piùqualitàdicura per il tumore al seno; un appello che sarà portato all’attenzione delle massime istituzioni italiane, con un duplice obiettivo: sostenere e spingere il processo di sviluppo delle Breast Unit, renderle sempre più conosciute ed accessibili per le donne.

Per partecipare all'iniziativa disegnate anche voi il simbolo sulla vostra mano e diffondete il messaggio sui vostri social utilizzando gli  hashtag  #DirittiAlCentro #PiùQualitàDiCura


giovedì 17 marzo 2016

GIVEAWAY: Ultimi giorni per partecipare!

Dal Café Littéraire, ormai da parecchie settimane, è in corso un bel giveaway che sta ormai volgendo al termine. Se non l'avete ancora fatto vi conviene sbrigarvi perchè restano solo due giorni per partecipare.
Assieme all'autrice M.C. Willems, io e Little Pigo abbiamo deciso di offrire l'opportunità di vincere ben due copie di "Dralon", il primo capitolo di una trilogia che saprà trasportarvi in un mondo magico, ricco di personaggi fantastici e bizzarri.


Vi assicuro che non resterete delusi da questa lettura, perché Dralon, oltre a narrare una bellissima avventura, è anche un volume molto curato in ogni dettaglio.
Scritto egregiamente e mirabilmente illustrato dalla stessa talentuosa autrice.
Cosa aspettate a partecipare per aggiudicarvene una copia?
Come avrete capito i vincitori saranno due! Ma non ci sarà una prima e una seconda posizione, poiché entrambi vinceranno il medesimo premio, ovvero:

Una copia cartacea di "Dralon" più l'esclusivo segnalibro del "Café Littéraire"!


Per ulteriori formazioni e per provare ad aggiudicarvi una copia non vi resta altro che cliccare nel bannerino qui sotto. Vi aspettiamo!

mercoledì 17 febbraio 2016

Una serie di sfortunati eventi diventa una serie TV per Netflix


Chi di voi, come me, aspetta la serie televisiva ispirata alla saga "Una serie infinita di sfortunati eventi" di Lemony Snicket (alias Daniel Handler)?
Quando ho saputo che ‪#‎Netflix‬ ne avrebbe tratto una serie TV ho subito pensato alla rubrica  ‪#‎SeFosseUnFilm‬, che io e mia sorella Little Pigo teniamo su Café Littéraire.
Ho quindi riflettuto sugli ipotetici volti da dare ai protagonisti, ma mi venivano sempre in mente quelli degli interpreti del film (che ho trovato perfetti).
Tuttavia, poco tempo fa, ho letto un articolo in cui si ipotizzavano tutti i probabili attori che avrebbero potuto interpretare le parti dei protagonisti principali, e tra quelli, per il ruolo del Conte Olaf, c'era Neil Patrick Harris, famoso per il ruolo di Barney Stinson nella serie televisiva "How I met your mother".
Quando ho letto il suo nome, ripensando un po' al personaggio del Conte, cattivo si ma anche bizzarro e sarcastico, sono convenuta che sarebbe stato perfetto.
E con somma felicita proprio ieri la notizia! 
Ebbene i ruoli principali del cast sono stati confermati e... *rullo di tamburi* la parte del tremendo Conte sarà proprio sua! *A*
Cosa ne pensate? Lo credete adatto al ruolo?


giovedì 21 gennaio 2016

La sconfitta di un ragno, la sconfitta della paura.‏


Tutte le volte che mi metto a letto, guardo il soffitto, e scorgo un insetto con le zampe lunghe e sottili, spero sempre che sia una zanzara.
"Fa che sia una zanzara e non un ragno, fa che sia una zanzara e non un ragno..." mi ripeto.
E fin ora aveva sempre funzionato. 
Era sempre stata una zanzara. Fino ad oggi. Fino a stanotte.
Ero a letto, ma poi sono dovuta andare in bagno e sono ritornata di corsa a letto tutta infreddolita, ansiosa di riscaldarmi tra le coperte. 
Mi sono distesa, ho guardato in alto prima di spegnere la luce e ho visto le temute, lunghe, zampette filiformi.
La solita preghiera è partita automatica nella mia testa: 
"Fa che sia una zanzara e non un ragno, fa che sia una zanzara e non un ragno..."
Ma avevo poche speranze, lo vedevo che non poteva essere altro che uno schifosissimo ragno.
Ho represso un urlo perché è notte e tutti dormono, e per la stessa ragione sapevo di non poter chiamare nessuno.
Nessuno poteva aiutarmi, nessuno poteva salvarmi! Tranne me stessa >.<
Ero sola con la mia paura.
All'inizio ho pensato di andare a dormire sul divano, ma fa troppo freddo e, se il ragno fosse sparito durante la notte, mi sarei sempre chiesta "dove sarà finito?"
Così sono tornata in bagno, mi sono armata di carta igienica, ed eccomi lì, di fronte alla mia paura.
Il cuore mi batteva fortissimo, tremavo e ripetevo a bassa voce "ti prego, ti prego, ti prego".
Ho fatto qualche prova sul muro, poi mi sono avventata sul ragno e ho premuto con furia.
Uno sguardo alla carta, ed eccolo lì, il mio nemico inerme.
Ho affrontato la mia paura! 
Sono stata coraggiosa!
Perché essere coraggiosi non significa non avere paura di niente, significa avere paura, una paura matta ma, ciò nonostante, fare la cosa giusta.

giovedì 14 gennaio 2016

#RIPAlanRickman :'(

E basterà riaprire il libro, per ritrovarti. La morte non vince sempre.


martedì 12 gennaio 2016

Recensione: "Sette riti di bellezza giapponese" di Elodie-Joy Jaubert.

Salve ragazze! 
Oggi voglio parlarvi di un libro che ho recensito per la casa editrice Sonzogno su Café Littéraire
Elodie-Joy Jaubert ci presenta una guida per la cura di pelle e capelli che a quanto pare sta davvero andando a ruba.
Di seguito riporto la mia recensione.




Titolo: Sette riti di bellezza giapponese
Titolo originale: Layering. Secret de beauté des Japonaises
Autore: Elodie-Joy Jaubert
Editore: Sonzogno
Data di pubblicazione: 1 Ottobre 2015
Pagine: 128
Prezzo: 13,00 €(cartaceo) 7,99 €(e-book)

Trama:
Le donne giapponesi di solito dimostrano dieci anni in meno della loro età effettiva. Come fanno ad avere una pelle così radiosa? Certamente la genetica gioca un ruolo importante. Ma è davvero l’unica cosa che distingue noi occidentali dai freschi fiori del Sol Levante? Elodie-Joy Jaubert, grazie alla sua passione per il Giappone, è andata a scoprire il segreto di quei visi di porcellana, dall'aspetto sano e pieno e dalla carnagione liscia e soda come il mochi, il cremoso dolce di riso la cui consistenza richiama una pelle levigata e in salute. Le giapponesi, infatti, hanno elaborato un sistema di cure tradizionali, che si trasmette di generazione in generazione. Si tratta di un rituale quotidiano di trattamenti chiamato layering, un termine inglese che significa a strati, e consiste in un minuzioso ordine di gesti di bellezza e di cure specifiche, dalla pulizia alla tonificazione, dall'idratazione alla protezione e al nutrimento, da ripetere mattino e sera. Non vi preoccupate: non si tratta di trascorrere ore davanti allo specchio né di spendere in prodotti molto costosi. Questo metodo è adatto a tutti e a tutti i portafogli, e l’autrice ha scelto di presentarlo in sette facili tappe, con illustrazioni pratiche, consigliando prodotti naturali, biologici ed etici, molti dei quali potrete già trovarli nelle vostre cucine. Poiché, come dicono le giapponesi, bellezza significa soprattutto «essere in armonia con gli elementi». 

Recensione:
Elodie-Joy Jaubert ci presenta una guida semplice da seguire per prendersi cura della nostra pelle e dei nostri capelli. 
La tecnica da utilizzare è unica per entrambi i trattamenti e prende il nome di layering o tecnica a strati.
Semplici azioni quotidiane da mettere in pratica per detergere, idratare e proteggere ciò che abbiamo di più caro. Noi stesse.
L'autrice ci fornisce tanti suggerimenti e ottime alternative bio, home made. Ingredienti e soluzioni alternative da sostituire ai prodotti comunemente in commercio, nonché decisamente più salutari ed efficaci.
Il rimedio più elogiato? L'olio di camelia! Lo si può usare per il viso, i capelli, e per il corpo. 
A questo punto suggerisco: immergiamoci direttamente in una vasca di olio di camelia e facciamo prima XD
Scherzi a parte, ho trovato questa guida un buon punto di partenza soprattutto per le meno esperte. 
Meno interessante invece per chiunque abbia anche una minima infarinatura generale sui rimedi cosmetici naturali.
Oggigiorno, infatti, procurarsi un minimo di conoscenza a riguardo è più che semplice. 
Fino a poco tempo fa bisognava ricercare queste informazioni sui canali youtube di makeup, da qualche anno però la moda si è diffusa anche in TV, e non serve andare su canali specializzati per trovare le stesse nozioni che questo libro offre.
La lettura, inizialmente leggera, finisce per annoiare perché tende a diventare una mera lista di azioni e consigli elencati senza passione e quindi senza destare interesse nel lettore.
Deludenti e superflue le illustrazioni. Sono fini a se stesse, non hanno nessuno scopo o funzione.
Pensavo servissero per spiegare gesti e movimenti da seguire, ma fatta eccezione per un paio (nemmeno tanto comprensibili), tutte le altre sono semplici (e inutili) intervalli tra un consiglio e l'altro.
Il libro si conclude con una piccola parentesi dedicata all'alimentazione, argomento che personalmente avrei evitato di trattare, data la superficialità con cui viene toccato e liquidato.
L'autrice ci offre un punto di vista costruito da una serie di luoghi comuni che paiono volti più a pubblicizzare una cultura, piuttosto che a informare.
Una domanda sorge spontanea: serviva davvero andare fino in Giappone per scrivere questo libro?

Considerazioni:
Questo libro si è rivelata un po' una delusione.
Serviva davvero andare fino in Giappone per scrivere di cose ormai note a noi tutte?
Speravo e credevo che, all'interno, vi avrei trovato piccoli e preziosi "segreti" a me ignoti, invece nulla di nuovo all'orizzonte.
Ormai siamo tempestati da programmi di trucco, sia in televisione che su internet, che ci spiegano come trattare la nostra pelle e preservarne la giovinezza, come creare cosmetici e rimedi fatti in casa, come utilizzare metodi alternativi a quelli che ci offre la grande distribuzione.
"Sette riti di bellezza giapponese" dal Giappone sembra prendere in prestito solo tantissimi luoghi comuni e il termine "giapponese" nel titolo, una vera e propria furbata attira pubblico. Perché si sa, le giapponesi dimostrano davvero meno dei loro anni, ma probabilmente solo per una questione genetica, e se davvero ci fosse qualche segreto dietro la loro giovinezza, non vi aspettate di trovarlo tra queste pagine, perché ne resterete delusi. 
Come dicevo poco fa, l'autrice, oltre a scrivere di cose note, affronta tutti gli argomenti basandosi su luoghi comuni più che su quella che è la realtà.
Quelle che Elodie-Joy Jaubert vuole farci passare come normali abitudini quotidiane delle ragazze orientali sono in realtà abitudini più legate alla tradizione. Oggigiorno le loro abitudini non sono poi cosi diverse dalle nostre.
Affermazioni come "Le giapponesi fanno, le giapponesi bevono, le giapponesi mangiano, le giapponesi amano molto la frutta e verdura, le giapponesi non gradiscono i cibi troppo lavorati e cercano invece la semplicità e la sostanza...etc” sono troppo generiche oltre che menzognere.
Basta dare un'occhiata su pinterest per rendersi conto che i cibi più zuccherosi, più colorati, più strani e meno naturali sono postati proprio da profili di ragazze nipponiche! Perché, diciamo la verità, in Giappone ormai creano e consumano molti più cibi spazzatura di noi!
Ciò non toglie che, il libro fornisca davvero alcuni consigli utili, seppur siano inutilmente spacciati per segreti del paese del sol levante.
Il messaggio finale è comunque positivo, imparare a prendersi cura del proprio corpo e del benessere psicofisico generale, perché prendersi cura di se stesse significa amarsi e, il messaggio più bello con cui ci lascia questo libro è proprio questo: amarsi senza riserva.

Ringrazio la casa editrice Sonzogno per avermi inviato una copia di questo libro

il mio voto per questo libro

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